SULLA SCRITTURA. Percorsi critici su testi letterari del XVI secolo, Nuova DWF (25-26) 1985

Editoriale

Questo fascicolo conclude questa serie di “nuova dwf” e annuncia che dal prossimo numero la rivista si nominerà “DWF”, uscirà completamente rinnovata nella veste grafica, nel formato e soprattutto nel “taglio”. La firma è del nuovo gruppo redazionale.

Indice

INTRODUZIONE
La curatrice del numero annuncia che qui si raccolgono, nella prima parte, i materiali del Seminario Figure di donna: Testi letterari del XVI secolo. Fonti-scritture-percorsi critici, promosso dal "Centro studi storici sul movimento di liberazione delle donne in Italia" di Milano. Nella seconda parte propone due ricerche precedenti il seminario e condotte all'interno del gruppo di ricerca sul Cinquecento italiano.
FIGURE DI DONNA. Testi letterari del XVI secolo: fonti-scritture-percorsi critici
Si tratta della relazione introduttiva al Seminario per delinearne le finalità: interpretare le forme e le modalità secondo cui l'immagine femminile si muove all'interno di uno, o più, contesti culturali. Individua tre categorie di testi interessanti a questo fine: 1) i testi letterari, in versi e in prosa, al cui interno la figura femminile assume funzioni multiple e spesso fondamentali (testuali, simboliche, autorappresentative, ideologiche, ecc.); 2) alcune scritture che, dal punto di vista letterario, possono essere catalogate come "generi minori"; 3) le scritture delle donne. Espone la metodologia della ricerca e propone due esempi di lettura: Baldassar Castiglione e Torquato Tasso.
LA SCRITTURA DELLE DONNE, INTORNO A TERESA DE JESÙS
L'autrice si propone di rilevare tutte le tracce possibili della scrittura femminile intorno a quel "mostro" della scrittura femminile che fu Teresa de Jesùs nella seconda metà del secolo XVI, utilizzando il catalogo di Manuel Serrano y Sanz Apuntes para una biblioteca de escritoras españolas e la griglia interpretativa costruita dall'antropologa Ida Magli nei suoi saggi sul monachesimo femminile. Scrittura femminile furono le "relaciones de su vida y espìritu" che venivano elaborate dalle penitenti su richiesta dei direttori spirituali a fini di controllo, ma in realtà erano le donne a utilizzare quel canale per esercitare sia pure in forme limitate e marginali il diritto alla parola. Alcune note di analisi su Teresa de Jesùs.
DOXA E PARADOXA. Uso e strategia della retorica nel discorso sulla superiorità della donna
L'autrice privilegia, fra le fonti letterarie del Cinquecento, i trattati o le orazioni accademiche che sostengono in forma paradossale la superiorità della donna, ne analizza le strutture retoriche, nella convinzione che fossero un modo di riflettere su come scrivere della donna, su come rappresentarla: la finzione letteraria è anche una forma di conoscenza. Fornisce esempi sulla natura delle argomentazioni che venivano usate, sulla loro ambiguità. Anche attraverso la letteratura paradossale viene fondato un "dover essere" della donna moglie-madre, fondato sul concetto di una natura legislatrice in pieno accordo con la legge divina e umana.
GIOCHI INGEGNOSI E CITAZIONI DOTTE. Immagini del "femminile"
Attraverso l'esame degli scritti di due donne che vivono nella Venezia di fine Cinquecento - Moderata Fonte e Lucrezia Marinelli - l'autrice dimostra come, attraverso la finzione del gioco e dell'intrattenimento, "desiderano, innanzitutto, parlare, dar voce alla loro presenza storica. Il loro esserci sulla scena letteraria è già un segno forte".
FIGURE D'AMORE. Aspetti della figurazione femminile nel Rinascimento
La domanda dalla quale parte l'autrice è: "Se quella maschile è una sovranità assoluta e dunque celibe e autoriproduttiva, che contempla e organizza "il femminile" in rapporto a sé, quali sono i caratteri e le funzioni simboliche delle forme sotto spoglie femminili?". Esamina, attraverso le figure di Hestia e di Venere, la grande influenza esercitata nel Rinascimento dai modelli classici; ripercorre e interpreta l'iconografia della grande pittura rinascimentale e sottolinea i mutamenti avvenuti nella concezione e figurazione del femminile nel corso del XVI secolo. Si vedano le tavole fuori testo.
MERETRICI E CORTIGIANE A VENEZIA NEL '500
L'autrice considera la figura della cortigiana nella Venezia del Cinquecento, come emerge nella disciplina che il potere costituito (la Serenissima) stabilisce proprio nei confronti di questo soggetto sociale. Ugualmente e simmetricamente rappresentativa è la risposta che la cortigiana fornisce a tale disciplina: sia la cortigiana che la meretrice utilizzano i meccanismi di controllo concepiti per tenerle distinte dalle donne oneste sia per sopravvivere - ed è il caso delle meretrici - sia per usare le relazioni sociali maschili di cui godono come fonte di autoaffermazione, di reddito e di potere - ed è il caso delle cortigiane.
SAGGI, RICERCHE E ARTICOLI SULLA FAMIGLIA IN ITALIA NEGLI ANNI '70. Bibliografia
Dopo aver esposto le ragioni storiche e metodologiche che l'hanno indotta a compiere un'indagine sulle pubblicazioni uscite dal 1970 al 1982, l'autrice elenca le fonti. Segue bibliografia.