PECHINO E DINTORNI. La conferenza delle Nazioni Unite e il Forum delle donne, DWF (25) 1995, 1

Editoriale

La Conferenza e il Forum discuteranno problemi sui quali molto hanno lavorato le donne che collaborano a questo numero: le questioni che esse pongono consentiranno non solo di capire meglio, anche a distanza, che cosa si gioca a Pechino, ma di leggere la nostra realtà politica su uno sfondo mondiale in cui milioni di donne agiscono quotidianamente conflitti in nome della propria libertà.

Indice

LA LUNGA MARCIA
Oggi è diventato impossibile pensare al problema dello sviluppo solo nei termini del capitale, della tecnologia, della crescita globale, e le organizzazioni coinvolte nella cooperazione per lo sviluppo hanno dovuto modificare obbiettivi e strategie. Come sottolinea Colombo: "Per la prima volta l'uguaglianza di genere non è vista solo come un fine ma come un mezzo per raggiungere obbiettivi fondamentali per lo sviluppo". In questo testo vengono presentati gli approcci teorici e i programmi pratici portati avanti dal movimento internazionale delle donne e si spiega come il movimento è giunto a influenzare i documenti delle istituzioni internazionali che possono essere utilizzati come leva di cambiamento.
PIÙ DONNE CHE UOMINI. Statistiche di genere: problematiche e sfide
Questo studio descrive il lavoro in corso a livelli nazionali e internazionali per rispondere alla nuova domanda di statistiche ufficiali. Si rivolge anche agli agenti chiave e alle loro proprie responsabilità nel processo di produzione. L'ultima parte specifica le sfide che gli statistici affrontano attualmente nel loro lavoro, poiché per produrre statistiche di genere non è sufficiente disaggregare i dati per sesso; si richiedono operazioni molto più complesse e integrate tra varie discipline, di cui nel saggio si presentano molti esempi.
RETI AL LAVORO
Descrive sinteticamente il lavoro svolto dalle organizzazioni delle donne, anche nelle sedi istituzionali internazionali, per preparare l'incontro di Pechino in modo tale che i documenti preparatori ufficiali fossero già frutto di un lavoro in rete produttivo di significative pressioni e conseguenti risultati.
PROSPETTIVA PECHINO
L'autrice guarda al senso dell'incontro internazionale di Pechino, il quarto in venti anni, per "quelle donne che animano quel complesso sistema di associazioni e di gruppi interessati alla politica 'globale' o a quello che potremmo definire il femminismo transnazionale". In questi venti anni la situazione internazionale ha subito drammatici cambiamenti; le coordinate teoriche e le pratiche attuali sono cambiate - dall'uguaglianza all'empowerment. A Pechino molte donne, dentro e fuori le istituzioni, provenienti dal nord e dal sud, paragoneranno e scambieranno le loro esperienze e posizioni, e discuteranno come "le effettive possibilità di cambiamento per la vivibilità del mondo provengono dal dare di nuovo senso al sapere femminile".
GUARDARE CON NUOVI OCCHI. Le politiche di genere sui diritti umani
L'autrice denuncia il fatto che tutto ciò che viene presentato come "universale" nasce in realtà in uno specifico contesto storico della cultura occidentale - quello illuministico-liberale - che indica l'occidente come centro e modello di tutte le civilizzazioni e le culture. Le stesse solenni Dichiarazioni delle Nazioni Unite sui diritti umani accettano questo schema concettuale, che non fa emergere la voce dei senza potere, che relega nel privato le sofferenze e le violenze sulle donne. La più recente Dichiarazione delle Nazioni Unite (1986) sul diritto allo sviluppo, non tiene conto del fatto che un certo tipo di sviluppo si rivela controproducente per molti gruppi umani. Occorre abbandonare un paradigma per cui i diritti umani sono i diritti di chi ha potere, occorre guardare alla realtà "attraverso gli occhi del Sud nel Sud e del Sud nel Nord. Attraverso gli occhi delle donne."
PECHINO. E il resto
Dando esempi precisi, l'autrice argomenta che "per valutare Pechino è necessario cercare di ricostruire una scena complessiva e complessa, il che significa vedere Pechino nell'ambito delle altre conferenze ONU e di quelle, parallele, molto meno nominate, che si occupano degli accordi finanziari-commerciali: rimettere insieme il lavoro delle conferenze 'dal volto umano' con il lavoro delle istituzioni finanziarie internazionali". È anche molto importante esaminare le conseguenze di un legame perverso, quale la prospettiva che confonde e riunisce la volontà delle donne di diventare più visibili con la nuova consapevolezza da parte delle istituzioni sulla potenzialità delle donne quale risorsa di sviluppo.
L'ELEMENTO SFUGGENTE. I dispositivi dell'arte nella differenza di genere
L'autrice sottolinea "quanto sia falsa la pretesa dell'arte come linguaggio universale, e come invece la struttura simbolica con cui funziona metta al centro un soggetto che, per quanto si imponga come neutro, riflette intenti maschili".
RELAZIONI DI SCAMBIO, RELAZIONI DI POTERE
L'autrice guarda all'interazione tra autorità e potere: "l'Autorità come il Potere poggia su forze, ma le dispone in una diversa modalità e configurazione, non le lega con relazioni di dominio come il potere, vincola, invece, una forza all'altra con relazioni di scambio e di reciproco accrescimento".
NON PERDERE LE ORME. Genealogie femminili nei romanzi di Montserrat Roig
Spillari - presentata da Letizia Comba - prende in esame tre racconti di una scrittrice catalana scegliendo uno specifico taglio interpretativo: "con l'uso del catalano Roig può non perdere le orme delle proprie antenate e riconoscere quanto, forse, di più importante è trasmesso in una genealogia femminile: è la madre, o la nonna, che insegna a nominare il mondo". Vengono anche analizzati i personaggi femminili di questi racconti e le loro relazioni che mostrano quanto queste possano essere vitali per le donne.
IL VIAGGIO AD ORIENTE DI H.D.
La pubblicazione della prima traduzione italiana (di Marina Camboni) della Trilogia di H.D. è stata l'occasione per Toni Maraini di leggere il lavoro della poetessa americana alla stregua di "un'esperienza dell'Oriente". Vengono rintracciate le fonti mistiche e misteriche di un'idea dell'Oriente che sta alla radice di una rappresentazione poetica visionaria: nella Trilogia "i personaggi assumono maschere di liturgie passate ma sono, in realtà, trasfigurazioni di inquietudini presenti".

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