DONNE RITROVATE, DWF (10-11) 1989, 3-4

Editoriale

I saggi raccolti nel numero sono stati scelti come possibili contributi sulla base di alcuni interrogativi connessi con il percorso di ricerca della rivista : se l’appartenenza di sesso (intesa come necessità di appartenere al genere politico donna) fondi un punto di vista che possa essere utilizzato come categoria interpretativa nella disciplina antropologica; se da questo discenda la possibilità di individuare le radici di un femminile pur attraverso le diversità indotte dalle etnie, dalle storie nazionali, dalle situazioni geo-economiche dei diversi paesi; se le diversità tra donne che sembrano date per acquisite nell’indagine antropologica possano rivestire un significato altro quando è l’appartenenza di genere di chi guarda a fondare l’autonomia del processo scientifico di conoscenza.

Indice

CRITICHE EPISTEMOLOGICHE SULLA PROBLEMATICA DEI SESSI NEL DISCORSO ETNOANTROPOLOGICO
Punto di partenza: analisi della letteratura - centrata sulle e prodotta dalle donne - che critica la teoria etnoantropologica. Dopo una breve rassegna di tali studi, tendenzialmente concordi, si pone il problema del passaggio da un'antropologia delle donne a un'antropologia dei sessi. L'analisi procede esaminando la centralità dell'uomo e le sue manifestazioni, la cancellazione delle donne e la loro mancata integrazione nell'interpretazione teorica. Vengono in particolare analizzate le asimmetrie tra i sessi rispetto agli oggetti del discorso come, ad esempio, l'identificazione delle donne nel pensiero occidentale con la natura e il biologico; viene infine affrontata la questione delle condizioni del sapere a partire dalla dimensione sessuata dell'agente della ricerca.
LA FIGLIA SFRUTTATA. Lezioni sul campo
Si tratta di una sorta di resoconto dell'esperienza di ricerca condotta nello Swaziland dall'autrice, che assume successivamente il ruolo di alcune donne Swazi: dapprima figlia, e dunque "serva" della madre acquisita, successivamente nuora, con il diritto di possedere una cucina separata ecc. Così facendo l'autrice vive i cambiamenti di condizione che una donna, in particolare una madre, subisce nel corso della vita. Visti dall'interno, molti fatti cambiano di significato. Perdere una figlia che si sposa, per esempio, non è compensato affatto dall'acquisizione di una nuora; o, ancora, il prezzo della sposa non comporta alcun beneficio per la madre, giacché si tratta di bestiame dato alla famiglia al momento del matrimonio, e "il bestiame non riguarda le donne".
PERCHÉ LE DONNE DI MARERREY NON MANGIANO IL CAMMELLO. Lavoro, consumo e gerarchie in un villaggio somalo
La posizione economica della donna somala è il punto di partenza di questa analisi che riguarda l'ineguale distribuzione del potere nella società e che si manifesta attraverso i consumi alimentari e l'organizzazione del lavoro domestico. Tutte le donne si trovano in una situazione di inferiorità, ma la struttura familiare prevede una gerarchia generazionale che si ripercuote sulle e fra le donne. La poligamia, inoltre, introduce meccanismi di rivalità. In questo contesto, l'autrice analizza le regole che determinano il consumo degli alimenti consentiti e la definizione degli alimenti proibiti. Gli uomini sono privilegiati dal punto di vista qualitativo e quantitativo; le donne hanno accesso al consumo di alimenti in rapporto con la loro posizione nella gerarchia familiare.
CLASSE, GENERE E OMOSESSUALITÀ. Mombasa, chiave per capire le opzioni sessuali
L'autrice traccia un quadro della civiltà musulmana e in particolare della struttura della famiglia, con la prospettiva di identificare i ruoli sessuali tradizionali. Benché l'Islam sia contrario all'omosessualità, in Africa e soprattutto a Mombasa la questione è diversa. Sia per le donne che per gli uomini l'omosessualità è ammessa se sono rispettate certe regole sociali : l'uomo o la donna considerati "passivi" nel rapporto sessuale devono appartenere a una classe di età e sociale inferiore al partner "attivo". Quest'ultimo continua, d'altra parte, ad avere spesso una vita coniugale "normale" e a essere rispettato anche negli ambienti più ortodossi.
I DENTI DELLA PROSTITUTA. Scambio, negoziazione, scelta nei rapporti sessuo-economici
I rapporti economico-sessuali sono analizzati attraverso due schemi: - una sessualità inserita in un contesto coniugale e la presenza progressiva di un servizio sessuale considerato "lavoro a pieno titolo", capace di permettere la distinzione tra il lavoro di prostituta e quello di sposa; un servizio sessuale remunerato in cui la remunerazione si può effettuare sotto forma di dono o essere liberamente stabilita dalla donna. In quest'ultimo caso la donna ottiene un reale potere di negoziazione e di selezione. Ciò rappresenta una potenzialità di emancipazione, soprattutto in certe società africane, nelle quali è stata condotta tale ricerca.
"AU ROYAUME DU SIGNE". Appliques sur toiles des Kuba
Presenta alcuni lavori tessili, fabbricati dalle donne dell'harem del popolo Kuba, che vive al centro dello Zaire. Tre tavole con esempi di questi lavori.
SESSO FEMMINILE TRA ORDINE E SOVVERSIONE NELL'INCONSCIO MASCHILE MUSULMANO
Viene presentata una selezione di brani tratti da due testi fondamentali per il mondo islamico: il discorso erotico inteso come immaginario maschile sul corpo femminile e il discorso religioso e legale nel quale il corpo femminile diventa il prodotto di un potere sacro maschile.
L'INTERCULTURA PATRISTICA, LE NOSTRE PRECORRITRICI MEDIEVALI E LA TEOLOGIA FEMMINISTA
L'autrice, cattolica femminista, denuncia il tradizionale androcentrismo dualista, che la moderna antropologia teologica sembra aver abbandonato, secondo il quale la somiglianza divina sarebbe riservata agli uomini. L'autrice teorizza una teologia femminista, ispirata alla concezione cattolica della coerenza tra Scrittura e tradizione e all'idea dello Spirito Santo come forza che attraversa tutta la storia dell'umanità. Di conseguenza l'autrice vede la possibilità di superare la separazione netta tra divinità e femminilità. In questa prospettiva, ci si può riferire ai Padri della Chiesa (Sant'Agostino e altri) quanto alle finalità che si proponevano, e a molte donne pensatrici che a partire dal IV secolo e nel Medio Evo avevano elaborato teorie su questo problema.

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