Rosetta Stella
è saggista e collaboratrice di DWF. Il suo attuale gruppo politico di riferimento è “Balena”.

Articoli scritti per DWF

Recensioni curate per DWF

Libri recensiti da DWF


Articoli scritti per DWF


Mutazione in progress, 1988, n. 7, pp. 19-30

L'autrice esamina due questioni teoriche e pratiche, specifiche di una particolare forma politica, rappresentata dall'Unione Donne Italiane, la più antica e autorevole fra le associazioni femministe esistenti in Italia. Le questioni sono: il rapporto con il Partito Comunista Italiano, e il potere delle donne e fra donne.

Con il suo XI congresso (1982), l'Udi ha definitivamente sancito la sua autonomia, la sua scelta separatista e la ricerca di strutture organizzative funzionali alla comunicazione tra donne. È giunto il momento - sostiene l'autrice, che si riferisce alla preparazione del XII congresso svoltosi quest'anno - che ciascuna assuma la responsabilità personale della sua appartenenza all'Udi, considerata come legame in cui la relazione tra donne si traduce in efficacia politica.

È anche il momento di esprimersi esplicitamente sul potere che la relazione e la forma politica Udi implicano, dopo il superamento di una struttura gerarchica formale e al di là di essa. (segue in "Documenti" una relazione dal XII congresso dell'Udi, pp. 46-52)

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Dibattito [Prova d'ascolto: due incontri sulla politica], 1992, n. 16, pp. 7-23

Nel dicembre 1991 e nel febbraio 1992 si sono svolti nella sede della rivista due incontri. Si dà qui conto delle due tappe del dibattito in forma riassuntiva ma sostanzialmente fedele. Sono intervenute: Elena Gentili, Ida Dominijanni, Annamaria Crispino, Maria Luisa Boccia, Annalisa Biondi, Roberta Tatafiore, Alessandra Bocchetti, Paola Masi, Vania Chiurlotto, Paola Bono, Marina Pivetta, Tilde Capomazza, Mariella Gramaglia, Rosanna Marcodoppido, Luciana Viviani, Rosetta Stella.

I temi principali sono: rapporto tra modificazione sociale e formazione del simbolico, tra pratica politica e agire politico; importanza del linguaggio e dei livelli di comunicazione raggiunti, possibili, necessari; problema di una residualità del soggetto collettivo, motivi che possono crearla, modi per uscirne riallargando il confronto nella/tra le comunità e oltre.

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L'occhio e il piede, 1996, n. 30-31, pp. 23-31

Le suore sono oggi "donne lontane dagli stereotipi che ancora sono loro attribuiti": Stella porta come esempio alcune suore che "hanno messo a profitto i cambiamenti autorizzati dal Concilio Vaticano II per andare oltre". Nella seconda parte dell'articolo, l'autrice discute il concetto di autorità e "il rapporto tra autorità e obbedienza, in una Chiesa che è ancora impregnata di una cultura gerarchica".

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Equivoci e feticci, 1997, n. 34-35, pp. 25-35

L'autrice delinea gli equivoci che hanno caratterizzato a suo avviso il rapporto tra sinistra e femminismo, prendendo in considerazione alcuni concetti chiave del contesto italiano, come ad esempio l'idea di "movimento". Un concetto appropriato di "comunità" implica un diverso significato: "una rete elastica di donne che, pure magari non occupandosi della stessa cosa, costituiscono però il punto di giudizio e di misura su come e quanto si va significando la differenza sessuale".

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STELLA Rosetta - GIARDINI Federica, Dissodare nuovi terreni, 2001, n. 2-3, pp. 6-15

Stella and Giardini discutono dell'importanza politica del riconoscimento tra donne nella prospettiva di valorizzare le forme e l'espressione della libertà femminile. Giardini ricorda che per una giovane donna affrontare questi temi significa aprire questioni difficili, che possono produrre confusione, se non sono ancorate nella relazione con un'altra donna riconosciuta come più autorevole. Stella sottolinea un altro problema, la difficoltà di aprire e gestire un conflitto con un'altra donna, che pure va risolto nella relazione con l'altra.

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Dio e i tetti piatti delle case di Kabul, 2001, n. 4, pp. 15-24

Una lezione per un Seminario sulla "questione femminile" per Musulmani e Cristiani, tenuto a Modena (16 novembre 2001) e organizzato dall'ACLI, è l'occasione per donne e uomini di religioni differenti per esplorare il significato di fede, tolleranza, Dio dopo gli eventi dell'11 settembre 2001. L'autrice smantella le interpretazioni opportunistiche di una guerra fra religioni.

Poiché è impossibile giustificare qualsiasi guerra dai testi fondamentali di qualsiasi religione, gli eventi traumatici di questa guerra mettono in discussione la nostra vita quotidiana di donne e uomini e rappresentano una straordinaria occasione, kairòs, per rivitalizzare la politica. La condizione asimmetrica delle donne nella cultura occidentale - sempre "un reciproco affetto incompleto", infedeli alla legge del creatore - fornisce loro la possibilità di costruire una nuova prospettiva, per concepire l'ignoto, il trascendente nella vita di tutti i giorni.

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Furia e grazia della profezia, 2003, n. 4, pp. 5-11

L'autrice commenta un passaggio del Vangelo di Giovanni (XXI, 18) sull'essere portati dove non si vorrebbe andare nella prospettiva dell'ossessione preventiva di oggi. Paradossalmente il fenomeno dei "suicide-bomber" - attentatori suicidi spesso chiamati kamikaze che si uccidono nell'uccidere e fra cui ci sono anche donne - rappresenta l'imprevedibile e incontrollabile evento che sfugge ad ogni tentativo di controllo.

L'ansia di controllare il destino che caratterizza la nostra società occidentale e la sua cultura di potere dispotico, segnala anche il suo declino; ma in una crisi la profezia diventa possibile se s'impara a guardare le cose in modo diverso...

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STELLA Rosetta - GIARDINI Federica, A partire dal canto, 2004, n. 3-4, pp. 5-8

Il Canto V dell'Inferno di Dante è un passo classico dell'educazione sentimentale sia delle donne sia degli uomini. Qui è un pretesto per giocare con la sua avveduta poesia, per esserne trasportati ma anche per metterla in discussione, per ridicolizzarlo con una ironia che prende vita dal confronto con le nostre stesse vite o per seguire i suoi significati per poi dar loro una svolta inaspettata.

Osservando le parole ai margini di un'interpretazione stravolta, fra donne. Le prime tre donne (Stella, Giardini, Chiaromonte, Fiori) discutono il Canto, quindi domandano ad altre (Rossi, Tatafiore, Mambro, Vantaggiato, Scaraffia) di fare lo stesso. Le riflessioni che ne scaturiscono delineano un quadro dell'amore come è vissuto oggi.

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La bocca mi baciò tutto tremante, 2004, n. 3-4, pp. 9-21

Abstract non disponibile.

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Senza titolo , 2007, n. 1, p. 3

"Capitano strane cose ai funerali. Può capitare per esempio, che la giornata sia carica di pioggia e che però non piova o che l’aria sia grondante d’umidità ma che non faccia freddo. Può capitare che l’isola di Capri, di solito ben visibile al largo della collina di Mergellina a Napoli, si neghi alla vista per via della nebbia. E che poi, all’improvviso uno squarcio di luce la illumini con nitida fisionomia non appena la piccola bara varca la soglia di casa per andare alla sua sepoltura. Un saluto, un addio. Era così leggera, quella di Angela, che sono bastati due soli uomini a caricarsela sulle spalle per portarla via. Era uno scricciolo di donna, tutta mente, parole e passioni. Tutta vento...".

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STELLA Rosetta - CACIOLI Patrizia, Non fidarsi è male, appartenersi è meglio, 2008, n. 1, pp. 36-39

"Sentiamo dire spesso che un auspicato maggior impegno di donne nella politica di Palazzo, potrebbe servire a portare ordine, di qualità differente, nel disordine immane in cui essa è precipitata a causa del fatto che gli uomini non hanno acquisito sufficiente consapevolezza del limite. Più donne infilate nei meccanismi della rappresentanza risponderebbero dunque ad un desiderio d’ordine che abita entrambi i sessi in un momento di crisi drammatica della politica, e sarebbe una panacea di salvezza, un intervento taumaturgico di miracolosa efficacia. Una efficacia necessariamente miracolosa nel suo – impossibile – “rimettere le cose a posto”, perché poi gli uomini, e non solo loro, sanno bene che le donne non sono in grado di garantire i voti delle elettrici, non rientrano in alcun modo nella logica della rappresentanza. C’è però qualcosa che tuttora interroga il femminismo dal suo interno: il rapporto tra libertà femminile e potere politico istituzionale ad ampio spettro. Esso risulta ancora pericolosamente ottuso all’interpretazione.

Ed è per questo che ha senso chiedersi nuovamente: cosa vuole una donna da un’altra donna? Cosa fa ostacolo a preferire una propria simile per la guida di un Paese o di un partito? Le donne che vanno a votare, pur riservando ampi riconoscimenti alle politiche emancipazioniste non sembrano ritenere (o non vogliono, viene da sperare) che, per varare politiche migliorative della qualità della vita, sia essenziale la presenza e la competenza delle donne. Sotto sotto, è come se sapessero di una certa inaffidabilità femminile quando si va troppo prossime ai modi strumentali degli uomini. Non si fidano. Tanto più della politica della rappresentanza. Riemerge forse, nel segreto dell’urna, una diffidenza ancestrale nei confronti della madre? È probabile. Il pensarsi come nate sotto un cavolo sembrerebbe più facile per le donne che per gli uomini paradossalmente. E infatti gli uomini mettono la Madre sull’altare il più delle volte, mentre le donne sempre ricominciano da capo nella sua inesauribile riscoperta..."


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Recensioni curate per DWF


Simone Weil, la provocazione della verità, introduzione di G. Fiori, Napoli, Liguori, 1990
rec. di Rosetta Stella, 1990, n. 12, pp. 94-95


BOCCIA Maria Luisa - ZUFFA Grazia, L'eclissi della madre
, Milano, Pratiche, 1998
rec. di Rosetta Stella, 1999, n. 42-43, pp. 119-122


SORELLA MARIA DI CAMPELLO - PRIMO MAZZOLARI, L’ineffabile fraternità, introduzione e note a cura di Mariangela Maraviglia, Torino: Edizioni Qiqajon – Comunità di Bose, 2007, pp. 377
rec. di Rosetta Stella, 2007, n.4, p. 77

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Libri recensiti da DWF


STELLA Rosetta, D'un tratto del tutto. Una femminista alle prese con Dio, Presentazione di Romana Guarnieri, Genova, Marietti, 2002
rec. di Luisa Muraro, 2002, n. 3-4, pp. 151-154


STELLA ROSETTA (a cura di), Sul Magnificat, Genova, Marietti 1820, 2001
rec. di Fulvia Serra, 2001, n. 50-51, pp. 92-95

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