Chi Siamo

DWF è una rivista femminista di pensiero e pratica politica. E’ un periodico trimestrale, autonomo e autofinanziato, che baratta la fatica della gestione economica per la sopravvivenza, con la libertà di pensare, sperimentare, rilanciare, confliggere.

DWF esce per la prima volta nel 1975 per idea e desiderio di Annarita Buttafuoco, come rivista di women’s studies. Anticipatrice rispetto al filone dei gender studies in Italia, la rivista è stata fin dai suoi primi anni veicolo di importanti voci di autrici, note e meno note, italiane e straniere.

Nel 1986, su iniziativa e intuizione della stessa Buttafuoco, la rivista cambia redazione e rotta diventando una rivista di politica femminista, dando pensiero e parola alla soggettività politica delle donne e alla loro relazione.

Fino ad oggi la rivista è sempre uscita in cartaceo, e dal 2020 in digitale, senza soluzione di continuità, nonostante le crisi, i cambi di redazione, le sue trasformazioni editoriali, gli imprevisti. Un dato importante che segna la forza di un progetto politico fatto di donne singole e di relazioni, con i cambiamenti, le modificazioni e i conflitti che questo comporta, ma soprattutto denota un forte senso di responsabilità, di un posizionamento autentico nel mondo, di una pratica del desiderio.

Dopo la scomparsa di Paola Masi, nel 2022, redattrice per circa 40 della rivista, in redazione siamo in sei: Patrizia Cacioli, in redazione dall’86; Federica Castelli, Teresa Di Martino (attuale direttora) e Roberta Paoletti entrate in redazione nei primi anni Duemila, e Giada Bonu e Noemi Ciarniello, arrivate negli ultimi anni. In questo cambio di passo, di cui anche Paola ha fatto parte, centrale è stata la relazione intergenerazionale, questione cruciale del femminismo di oggi, ma anche della politica in generale. Donne diverse, non solo per età anagrafiche ma per condizioni materiali di vita e per modalità differenti di dirsi e essere femminista, hanno dato vita a un confronto che invece di sfociare in una rottura, come spesso accade, ha nutrito il progetto politico di DWF. Molto è venuto fuori da questo scambio: nuovi territori e questioni da indagare, approcci differenti di costruire le relazioni con le autrici, veicolazione della rivista fuori dai suoi tradizionali circuiti di ascolto costruendo reti (reali e virtuali) inedite ma sempre capaci di aggiungere valore a quanto facciamo.

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